Castagnata

Degustazione di Caldarroste, Torta di castagne, Vin brulé.

Domenica 2 Novembre, in piazza a Monticelli Pavese, dalle ore 14

 

Le caldarroste, che sapore antico! E che immagine che ci riporta ad una realtà che sembra lontana nel tempo, soffocata dalla velocità della vita. Le caldarroste sono le castagne arrostite sul fuoco. Non sono infrequenti nel periodo autunnale e invernale, nel centro delle città, come Firenze o Roma, o sotto i portici di piazza del Duomo a Milano, i venditori di strada di questo squisito dolcetto. La caldarrosta infatti è una piccola e golosa primizia e quasi tutti i dialetti hanno un modo per dire che una tira l’altra. Le caldarroste e la loro vendita ambulante, sono diffuse in tutto l’areale mediterraneo della pianta di Castagno, dall’Andalusia alla Turchia. Dopo la raccolta, le castagne vanno fatte asciugare per qualche giorno. Poi vanno “castrate“, ovvero va fatta una piccola incisione longitudinale sul lato convesso di ogni castagna. Questi due procedimenti, hanno lo scopo di impedire a quest’ultima che esploda una volta sottoposte al calore. Preparato un bel fuoco vivo, si adagiano le castagne castrate su una padella, detta padella da castagne. Questa è bucata sul fondo e dotata di un lungo manico. A questo punto inizia la cottura, sostenendo la padella sopra il fuoco e girando le castagne regolarmente per impedire che brucino. Si possono irrorare di vino rosso a 2/3 di cottura per insaporirle ulteriormente. Generalmente dopo 20-30 minuti, a seconda del fuoco e della dimensione delle castagne, le caldarroste sono pronte e non resta che sbucciarle e mangiarle. Generalmente sull’Appennino e sulle Alpi e sui Monti Cimini in particolare a Soriano nel Cimino, ove cresce il castagno, la castagna e la sua derivata caldarrosta, sono stati alimenti primari. Luoghi come Soriano nel Cimino o Canepina in provincia di Viterbo e la zona del Monte Amiata (nel Sud della Provincia di Siena) hanno sviluppato una vera propria cultura della castagna. Nel comune di Soriano nel Cimino si svolge una delle più belle ed importanti Sagre delle Castagne d’Italia, manifestazione durante la quale le caldarroste vengono distribuite gratuitamente per le strade del paese. A prepararle sono le quattro contrade di Soriano nel Cimino, infatti durante la Sagra delle Castagne, si svolge la famossissima ed omonima festa medioevale con cortei storici, palio, taverne storiche dove gustare i celebri piatti del paese di Soriano nel Cimino, conosciuto anche come la “Perla del Cimino”. Sempre sul promontorio cimino troviamo Canepina che vanta la maggior produzione di castagne e pregiati marroni dei monti cimini, con un territorio coltivato a castagno pari a 756 ettari e 355 aziende locali di produzione. Anche qui ogni anno si celebra la castagna, con le rinomate “Giornate della castagna” gli ultimi tre fine settimana di ottobre il paese cimino ospita migliaia di visitatori, allestendo ogni anno grandi bracieri per cuocere le famose caldarroste che vengono offerte al pubblico nei tradizionali cartocci di carta, e l’apertura delle monumentali cantine scavate nella roccia, per l’occasione trasformate in accoglienti osterie, dove è possibile degustare i prodotti tipici locali: maccaroni (fieno canepinese), ceciliani. Anche il comune lucano di Melfi fa della caldarrosta una delle sue specialità (il “marroncino” è un prodotto tipico della zona), a cui è dedicata la Sagra della Varola che si tiene sul finire di ottobre di ogni anno in questo paese, ove, oltre alle caldarroste, vengono offerti prodotti a base di questo prodotto, come dolci e gelati. Il marroncino è anche molto ricercato dalle industrie della preparazione del marron glacé. Attorno alla padella da castagne si riunivano le famiglie, amici e paesi interi. La caldarrosta rappresentava quindi anche un momento sociale e tutt’ora questa buona tradizione di trovarsi attorno ad un fuoco, con caldarroste e vino rosso non si è affatto spenta. Certamente l’allegria era, ed è legata, alla caldarrosta e canti legati ad essa sono presenti in molte zone dell’Appennino Tosco-Emiliano, vera e propria culla di questo alimento. 

(tratto da wikipedia, l’enciclopedia libera)

Leave a comment »

Patatata 2008

 

patatata 2008

patatata 2008

Benvenuti!

 

Eccoci qui, dopo giorni e giorni di fatica, a ricordare i bei momenti appena trascorsi! 

La Festa della patata, o l’abbuffata di patate che dir si voglia, insomma la nostra “Patatata” si è appena conclusa. Un grande successo quest’anno, nel quale si è registrato un numero di presenze senza precedenti. Tre giorni di fuoco, nei quali i soci e gli amici della nostra Pro Loco hanno servito ai tavoli, cucinato, stappato bottiglie, battuto scontrini, pitturato e risistemato le strutture, e quant’altro! Vorremmo dunque ringraziare tutti le persone che ci hanno aiutato ad organizzare e gestire la Patatata 2008.

Leave a comment »